Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di poter assistere ad una prova d’orchestra di piccoli musicisti, devo dire che è stata un’esperienza magnifica, oltre che emozionante è stata costruttiva e per questo voglio condividerla con voi.
La direttrice d’orchestra era a mio avviso veramente bravissima sia da un punto di vista di preparazione musicale che dal punto di vista umano perché dolce, simpatica e decisa ma forse ciò che più mi ha colpito di lei è che è riuscita davvero a farmi credere alla magia.
Tutto è iniziato dai pianoforti con quattro piccole manine che suonavano una lieve melodia; poi loro si sono zittiti e con un piccolo gesto di bacchetta hanno iniziato i violini e le viole, erano circa una decina di bambini e hanno dovuto fare due tre tentativi perché il suono accontentasse la direttrice; poi di nuovo silenzio ed ecco i flauti in prova, poi assolo di chitarre e infine il contrabbasso.
Una volta ascoltati tutti gli strumenti c’è stato il silenzio assoluto (in una sala affollata di bambini).
E’ stato solo per pochi attimi e poi quattro dolci movimenti di bacchetta, l’ultimo accompagnato da una profonda inspirazione collettiva, hanno dato vita bè (che emozione!!!) hanno dato vita ad una melodia meravigliosa ad una musica bellissima, lieve e forte allo stesso tempo, omogenea, profonda e ricca data non solo dalla somma degli strumenti ma da qualcosa in più, direi di magico appunto, che forse deriva dall’armonia che si genera tra ciascuno di loro, dal loro entrare in sintonia e risuonare l’uno nell’altro, dalla loro piccola e umile partecipazione a qualcosa di più grande e bello. Proprio così, ogni strumento al proprio posto, nessuno che cercasse di prevalere sugli altri, ha reso possibile il nascere di una musica bellissima in cui il tutto corrisponde a molto più della somma delle singole parti, creando una percezione di suono superiore derivata dalla sintonia tra gli strumenti stessi.
Devo dire che è stato un momento di grande emozione e di riflessione perché è stato inevitabile il fantasticare che sarebbe bella l'esistenza di un direttore d’orchestra tra la gente, magari dolce e simpatica come la loro, che con la sua bacchetta aiuti a creare la propria arte nella vita senza ostacolare quella degli altri ma anzi arricchendola di potere e di magia.