La casa di Bernarda Alba.
Stasera a teatro mi sono goduta uno spettacolo veramente bello. Ambientata nella Spagna degli anni '30 questa tragedia di Federico Garcìa Lorca è tutta al femminile: un matriarcato composto da nonna, madre ovvero Bernarda, due curiose domestiche e cinque figlie costrette a otto anni di reclusione dalla vita del paese per onorare il lutto del padre. Dieci bravissime attrici, perché fa parte del gruppo anche un'amica di famiglia, dirette egregiamente da Ugo Manzini. Una storia triste certamente, una dura realtà che affronta tra gli altri anche il tema della condanna a morte per adulterio, della reclusione della pazzia e dell'importanza dell'onore e della rispettabilità a fronte anche della morte di una figlia ma non solo... una storia velata anche da un pizzico di amara ironia che molto spesso proprio le donne anche nel dolore sanno trovare. Una rappresentazione che mi ha fatto molto riflettere...nella realtà di oggi fatta da famiglie così poco numerose e così tanto di corsa, la casa di Bernarda Alba apparentemente molto lontana nel tempo a me sembra oggi una possibilità mancata: una famiglia matriarcale mal gestita da una madre che ahimé non ha saputo sfruttare la situazione che le ha offerto il destino, troppo attenta al giudizio degli altri da negare a se stessa e alla sua casa fatta di donne forse una possibile e leggera felicità. D'altri tempi e sorpassata sembra questa vicenda, nemmeno cento anni sono passati e sembra tutto così lontano e in un'epoca ormai cancellata... ma siamo sincere: siamo sicure che sia proprio così?
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